Daniel Britton, designer ormai giunto brillantemente alla fine degli studi e in cerca di un impiego, ha scoperto durante l’ultimo anno alla London School of Communications di essere dislessico.
Sì, avete letto bene, proprio alla fine del suo percorso di studi si è accorto di soffrire di dislessia e di aver completato gli studi senza saperlo. Sicuramente, era consapevole della fatica che faceva nel leggere, scrivere e nel prestare attenzione ad ogni lezione.
Ma l’intuizione giusta arriva sempre quando meno te l’aspetti e, alla luce della nuova consapevolezza, si è messo al lavoro per spiegare le difficoltà quotidiane e trasmettere il disagio che vive un dislessico mentre svolge azioni “ritenute normali”.
A parole, si sa, è veramente difficile spiegare la dislessia. Invece, lui, aveva tutti gli strumenti giusti per descriverla e, addirittura, farla per “farla vivere” ai non-dislessici.
Infatti, per spiegare ai compagni e agli insegnanti le difficoltà incontrate negli anni di studio, ha realizzato nientemeno che un font: il Dyslexia Font.
Dyslexia Font, un progetto tra grafica, comprensione ed empatia.
Daniel Britton, da buon designer, è partito scegliendo come base l’Helvetica, il font più amato di sempre dai grafici. Poi, ne ha sottratto circa il 40% delle linee. Questo è il risultato:
Cercando di leggere questi testi, proverete il senso di frustrazione che provoca la dislessia: si legge più lentamente e si fa più fatica a comprendere il significato.
Dyslexia Font è stato ideato su due piani, il primo è quello di rispondere a una curiosità, di fare chiarezza su “qualcosa” che a parole risulta difficile spiegare.
Infatti, scommettiamo che dopo aver visto queste immagini avete esclamato “Ah, finalmente ho capito!”.
L’altro piano è quello di dare vita a una campagna di sensibilizzazione a livello nazionale (e non solo).
Sul blog del designer leggiamo che sul pianeta vivono quasi 8 miliardi di persone e circa il 10% della popolazione è dislessica. Lavorando sulla comprensione e sull’empatia fra dislessici e non-dislessici, si potrebbero fornire le soluzioni e gli strumenti adeguati agli studenti dislessici.
Infatti, Dyslexia Font è sbarcato su crowdfunder.co in cerca di finanziamenti. L’obiettivo è raggiungere 2000 dollari per finanziare la progettazione, la stampa e la divulgazione del libro nelle scuole primarie e secondarie.
Il tutto per fornire una solida formazione agli studenti dislessici di tutte le età e, un giorno, di ogni paese (il libro, per ora è previsto solo in lingua inglese come scritto qui).
Via TPMagazine