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Realizzare un film in 3D

“Chase Me” è un film d’animazione in stop motion realizzato dal regista, modellista e graphic designer Gilles-Alexandre Deschaud.

Nel video in questa pagina vengono mostrati i props di scena e la loro creazione attraverso la stampante 3D.

I numeri messi in campo per il corto di Deschaud meritano di essere segnalati: 4 mesi di lavoro per realizzare l’animazione al computer; 2.500 stampe in 3D; 80 litri di resina; 12 differenti scenografie stampate in 3D; 6.000 ore di stampa; 300 figure colorate a mano; 2 anni di lavoro totali.

Via Cnlive

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Paris vs New York descritta da infografiche animate

Nel libro Paris versus New York: A Tally of Two Cities Vahram Muratyan raccontava tramite illustrazioni minimali le differenze (o somiglianze?!) tra le due metropoli.

Oggi il libro, nato dal blog di successo dell’art director francese, ha ispirato un video di animazione realizzato da NORD Collective.

Partendo dall’idea originale, il collettivo newyorkese ha ripensato “Paris vs New York” creando nuove illustrazioni e animandole, accompagnandole alla musica originale scritta da The Cosmic Setter.

Il risultato è un video piacevole da guardare, un vero e proprio omaggio al lavoro di Vahram.

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La mano robotica messa a punto dall’IIT

Una mano robotica  che può essere realizzata agevolmente con una stampante 3D è stata messa a punto dall’IIT e dall’INAIL. Questo nuovo progetto sarà di grande aiuto a tutte quelle  persone affette da disabilità che potranno  riacquistare la capacità di usare oggetti e fare altre attività grazie a un arto artificiale assolutamente innovativo e italiano, capace di riprodurre l’85% delle prese di una vera mano.

INAIL e IIT – Istituto Italiano di Tecnologia – hanno annunciato di completato il primo prototipo di mano artificiale poliarticolata e polifunzionale, antropomorfa, derivata dalla tecnologia robotica dell’IIT e perfezionata verso il paziente grazie alle competenze tecniche del Centro Protesi INAIL di Budrio.

Il signor Marco Zambelli, il primo paziente del Centro Protesi INAIL che ha sperimentato la nuova mano, ha mostrato le funzionalità e il buon livello di utilizzo della stessa, dopo un primo periodo di addestramento.

Questa mano artificiale è realizzata con il contributo della tecnologia di stampa 3D, in materiale plastico e con alcune componenti metalliche, è robusta e leggera (pesa meno di 500 grammi) ed estremamente flessibile, grazie a un tendine artificiale che consente di riprodurre i movimenti naturali.

Come funziona

Il paziente controlla la mano artificiale attraverso due sensori che recuperano il segnale naturale dei muscoli residui. Il dispositivo non prevede operazioni invasive per il paziente ma rappresenta uno strumento indossabile con semplicità sull’arto amputato.

Si è stimato che entro il 2017, a conclusione della fase di sviluppo preclinico con i pazienti del Centro Protesi INAIL di Budrio, il dispositivo verrà reso disponibile alle persone con specifica disabilità. La produzione e la commercializzazione saranno affidate ad una nuova startup, che sta nascendo in seno all’Istituto Italiano di Tecnologia. L’obiettivo è ottenere un dispositivo altamente ergonomico e con consumi ottimizzati.

Secondo Roberto Cingolani, direttore scientifico dell’IIT,

costerà circa quanto uno scooter proprio perché vogliamo che sia alla portata di tutti”

Via Tomshw

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Google brevetta un nuovo sistema di proiezione

Le pareti di casa come schermi. Potrebbe essere questa una nuova trovata di Google. Come riporta Quartz, in un suo brevetto registrato dal colosso di Mountain View che delinea un sistema di proiezione che consente la visualizzazione di immagini su un muro  dipinto con vernice foto-reattiva. L’idea sarebbe quella di trasformare qualsiasi parete in uno schermo e-book.

Il brevetto suggerisce una serie di temi diversi che possono essere visualizzati nella parete, ad esempio aggiungere ragnatele e ragni alle pareti per la festa di Halloween.

Il brevetto suggerisce che la tecnologia sarebbe in grado di aggiornare le immagini proiettate abbastanza spesso e rapidamente anche per sostenere anche video.

Come funziona

In sostanza la porzione di muro sul quale potrà essere stesa la vernice può essere paragonata ad un enorme display e-ink: quando il fascio di luce emesso dal proiettore produrrà un “tema”, esso colpirà la parete, quindi la vernice che di conseguenza da trasparente assumerà le forme e i colori non solo delle immagini ma anche dei video. La foto rimarrà impressa sullo schermo foto-reattivo sino a quando non ne sarà proiettata una nuova.

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La cosa interessante è che qualsiasi superficie potrà essere rivestita in vernice foto-reattiva trasparente, il che significa che si potrebbe, teoricamente, trasformare una casa intera in un televisore.

Google, interpellata da Quartz, ha risposto:

“Deteniamo brevetti su una serie di idee: alcune di queste idee maturano poi in prodotti o servizi reali, altri no. Le notizie su prodotti futuri non devono necessariamente essere dedotte a partire dai nostri brevetti”.

Nonostante questo , il brevetto assegnato oggi a Google, dipinge un quadro interessante sul futuro del consumo dei media. Si dice che  le immagini proiettate potranno essere controllate da un computer o un telefono cellulare, il che significa che il sistema potrebbe effettivamente essere l’estensione logica del dispositivo di streaming Chromecast dell’azienda.

Resta da vedere quando,come ma soprattutto se sono presenti le tecnologie necessari per realizzare un simile dispositivo o se questo brevetto faccia parte di un ennesimo progetto della lungimirante azienda.

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Le stampanti 3D potranno essere presto a colori

La maggior parte delle  stampanti 3D lavorano  con un solo colore, e quelle costruite per gestire più colori  sono costose e non prive di difetti: per esempio gli estrusori rischiano di colare materiale quando non utilizzati, inoltre queste stampanti occupano uno spazio che va a discapito delle dimensioni degli oggetti stampabili.

La soluzione di Mosaic Manufacturing potrebbe risolvere questi problemi: si chiama Palette, è un progetto in fase di finanziamento su Kickstarter e, come suggerisce il nome, funziona come una tavolozza di colori e materiali per la stampante low cost.

Ma come funziona questo accessorio?

La palette si va a posizionare al di fuori della stampante 3d precisamente tra quest’ultima e le bobine di filamento, che sono fino a un massimo di quattro, e al momento opportuno si occupa di scambiare e mescolare tra loro le cartucce per fornire alla stampante esattamente il colore che serve alla testina.

Palette non si limita ai colori, però: Mosaic Manufacturing assicura anche che sarà possibile utilizzare materiali diversi tra loro, ad esempio per creare plastiche rinforzate o elementi conduttori di elettricità.

L’azienda ha detto che la palette potrà essere disponibile all’inizio del prossimo anno, anche se già da adesso sono aperti i pre ordini.

Via Wired

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La fotocamera senza alcuna alimentazione esterna

Alla Columbia University  hanno inventato una fotocamera auto-alimentata che può scattare foto senza bisogno di batteria!

Come funziona questo prototipo?

Invece di usare un cavo di alimentazione o una batteria, gli scienziati hanno creato un nuovo sensore di immagine in grado sia di catturare la luce per acquisire immagini, come una normale macchina fotografica, sia di trasformarla in energia elettrica come un pannello solare.

Dopo ogni acquisizione di immagine, il sensore raccoglie la luce e la accumula al fine di generare il prossimo scatto. Alternando tra le modalità di cattura e di carica, il sensore della fotocamera può scattare continuamente immagini e video senza avere alcun tipo di fonte energetica supplementare (almeno finché c’è luce). Quando non è utilizzata per la cattura delle immagini, la fotocamera può anche funzionare come generatore di corrente per altri dispositivi.

Questo prototipo di fotocamera è attualmente in grado di produrre immagini 30 × 40, al momento troppo piccole per risultare utili, ma si tratta già di un grande successo: un passo in una nuova direzione;  gli scienziati sperano un giorno di creare un sensore della fotocamera autoalimentata che possa catturare immagini a risoluzioni più elevate. Un sistema del genere potrebbe essere utile nel contesto, ad esempio, della video sorveglianza, specialmente in zone non presidiate e lontane da fonti di energia elettrica.

Via Macitynet

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L’orso stampato in 3D che sale le scale

DBLG è un’agenzia creativa londinese di design -led in cui all’interno hanno sede  una squadra di molti ambiziosi creativi , animatori e pensatori innovativi .

Dal 2007 hanno aiutato i loro clienti a raggiungere il riconoscimento internazionale per una vasta gamma di motion design e le soluzioni a marchio live action .

Il progetto che vi presentiamo oggi  va ad esplorare e combinare l’animazione 3D e la stampa 3D con l’animazione in stop frame.

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La scuola digitale di Tablet School a Roma

Per promuovere e informare sull’uso delle tecnologie nella scuola, è in programma per il 9 maggio, a Roma, la “Tablet School”, una giornata di workshop e incontri per diffondere le sperimentazioni che molte scuole stanno facendo portando tablet e altri dispositivi tecnologici tra i banchi di scuola.

L’evento è promosso dal Centro Studi ImparaDigitale, un’associazione nata nel 2012 per promuovere una didattica innovativa e hi-tech. ImparaDigitale cerca di diffondere un insegnamento basato sulle competenze per una scuola inserita nel cloud computing, mediante l’uso di dispositivi mobili.

Il Tablet School di Roma si svolgerà presso l’Istituto Salesiano “Pio XI” (via Umbertide 11, qui il programma).

Il senso dell’evento è diffondere una didattica in cui insegnanti e alunni vivono un processo di apprendimento reciproco, e un concetto di apprendimento basato si un processo di acquisizione di competenze. Secondo il progetto Tablet School, “oggi l’insegnante è chiamato a progettare sempre di più e a programmare sempre di meno, è chiamato a liberarsi dalle ansie dei programmi preconfezionati e da terminare a qualunque costo, a sostituire la “fatica tranquillizzante” del controllo previo di tutte le fasi del processo in un ambiente artificiale e protetto con una disponibilità alla costruzione fluida e collaborativa di un percorso capace di rinnovarsi nel tempo”.

Via Ischool

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Reemo – il braccialetto universale per la casa

Quando parliamo di  domotica, che negli ultimi tempi sta ricevendo tanta attenzione, mostra un mondo che per la maggior parte dei casi viene controllata attraverso lo smartphone ad esempio dallo smartphone si possono accendere le luci, si puòattivare il riscaldamento, si riesce anche a preparare un caffè: però occorre, appunto, lo smartphone.

La start-up Playtabase, fondata da alcuni studenti dell’Università del Minnesota nel 2012, ha scelto invece un approccio diverso: realizzare uno strumento che consente di controllare tutte le apparecchiature di casa semplicemente puntando il braccio nella loro direzione.

Lo strumento in questione si chiama Reemo e ha l’aspetto di uno smartwatch; il funzionamento, però, è molto più semplice e ha effetti molto più ampi: con un gesto consente per esempio di spegnere le luci, disattivare l’allarme, accendere il televisore e molto altro ancora ad esempio, se si vuole accendere una macchina del caffè, basta estendere il braccio nella direzione di questa e muovere la mano come se si stesse dicendo a qualcuno di avvicinarsi.

«Si tratta di un oggetto tanto semplice che persino mia nonna di 85 anni potrà indossarlo e usarlo» spiega Muhammaed Abdurrahman, CEO di Playtabase. «Ci siamo concentrati su come rendere i gesti semplici e facili da ricordare».

Perché Reemo possa controllare gli apparecchi presenti in casa è necessario che essi siano collegati a una smart plug e, via Bluetooth, al Reemo hub cui è collegato anche il braccialetto. Per il collegamento Bluetooth degli apparecchi Reemo fornisce i ricevitori da apporre.

Completati i collegamenti, basta rivolgere il braccio nella direzione del dispositivo che si vuole comandare e compiere uno dei gesti associati ai comandi; una vibrazione informerà del fatto che il comando è stato impartito. L’articolo continua dopo il video.

Reemo funziona con gli elettrodomestici smart compatibili con OpenHome ma anche con gli elettrodomestici tradizionali collegati a una presa intelligente compatibile. Nella confezione base del braccialetto sono già compresi tre ricevitori.

Sebbene la campagna di raccolta fondi lanciata su Indiegogo da Playtabase non abbia raggiunto l’obiettivo fissato (50.000 dollari), il denaro raccolto è stato comunque utilizzato per finanziare la realizzazione del braccialetto, che sarà in vendita la prossima estate al prezzo di 249 dollari.

Via Zeusnews

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INKELT la nuova app per i grafici

Ten One Design ha inaugurato il Force Touch in una delle opzioni d’uso come una tavoletta grafica.

Il riconoscimento della pressione infatti può essere sfruttata in varie applicazione, comprese quelle grafiche, in cui all’aumentare della pressione si può ottenere un tratto più marcato.

Grazie alla nuova app Inklet per Mac la società permetterà di sfruttare il Force Touch dei nuovi MacBook e MacBook Pro Retina proprio in applicazioni quali Photoshop, Lightroom, Aperture ed Illustrator con qualsiasi pennino, stilo o anche con la pressione del semplice dito.

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Il software una volta installato può essere abilitato all’occorrenza, in modo da sfruttare il nuovo trackpad per il disegno solo quando se ne ha effettivamente bisogno.

Anche se non andrà  a sostituire completamente la tavoletta grafica, specialmente se di qualità professionale, si rivelerà senz’altro utile in tutte quelle situazioni dove non si ha la possibilità di portare con sé e/o collegare un dispositivo esterno al proprio Mac per disegnare.

L’applicazione è disponibile sul sito ufficiale (anche in versione demo gratuita) e può essere acquistata in licenza a 24,95 dollari oppure in bundle insieme allo stilo Pogo a 34,90 dollari.

Via Macitynet

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L’opera di video mapping più grande al mondo

Bucarest, Romania – la performance iMapp 555 Bucharest 3D video mapping è considerata l’opera di video mapping più grande al mondo.

In occasione dei 555 anni della capitale rumena la facciata del Palazzo del popolo (il secondo edificio amministrativo più grande al mondo dopo il Pentagono) è stato animato da uno spettacolo multimediale di dimensioni letteralmente monumentali.

Di fronte a 100mila persone i 104 proiettori installati dalla compagnia Siedemzero dell’art director polacco Paweł Piotr Przybył hanno proiettato 5 video da 5 minuti e 55 secondi lungo i 20.000 metri quadri della superficie del palazzo.

Via Wired